Phánes in Progress - video | sound | body mapping performance
Venerdì 25 agosto 2023 – ore 21:30 Teatro di Pergine, Piazza Garibaldi, 5G, 38057 Pergine – Tn
Opera realizzata a sei mani.
Barbara Cappello: scrittura e performer.
Luciano Olzer video art.
Massimo Biasioni: sonorizzazione.
Lo spettacolo rientra nella rassegna Festival Scirocco 2023, curata da: Circolo del Cinema Effetto Notte, festival di contaminazione delle Arti.
Venerdì 25 agosto 2023 – ore 21:30 - Teatro Comunale di Pergine Valsugana, Piazza Garibaldi, 5G, 38057 Pergine – Tn -.
Liberamente ispirato da: La via degli dei di Davide Susanetti.
Info e biglietti:
https://www.teatrodipergine.it/.../2099-phanes-in...
Phánes in Progress - video | sound | body mapping performance
Video, immagini, musica, poesia, movimento corporeo. L’interazione fra questi elementi racconta il ciclo di nascita-morte-rinascita, il rito Orfico tramandato dalle radici della cultura greca ad oggi.
Il rito del movimento corporeo si relaziona con l'immagine video e il disegno sonoro, uno scambio continuo tra reale e multimediale. Un rapporto tra concreto e virtuale. Tra materia ed etere.
POETICA
“L’acqua il vento / La sanità delle prime cose Il lavoro umano sull’elemento / Liquido - la natura che conduce / Strati di rocce su strati - il vento / Che scherza nella valle - ed ombra del vento / La nuvola - il lontano ammonimento / Del fiume nella valle E la rovina del contrafforte - la frana / La vittoria dell’elemento - il vento / Che scherza nella valle”.
Dino Campana
Phánes, il primo nato dall’Uovo d’argento – elemento creato dal Vento - il Luminoso, che con la sua luce dava la vita. Possedeva quattro occhi, cosicché potesse guardare in ogni direzione dell’infinito. Era padre e madre al contempo, come maschio e femmina, tanto che portava entrambi i sessi sopra l’ano, dunque l’androgino divino. Da esso nacquero i regni celesti: Urano, Crono e Zeus. E, quest’ultimo, ingoiò l’intero universo, il fallo di Urano e lo splendente Phánes stesso. Dando origine, successivamente attraverso l’incesto con la figlia Persefone, a Dioniso, che nuovamente è luce e scintilla, dio che si specchia in Phánes. Bambino divino, dio della maschera, che mescola e confonde i sessi, uomo e animale nello stesso tempo. Dioniso che per mano dei crudelissimi Titani venne assassinato e smembrato, cotto e mangiato, per poi rinascere nuovamente attraverso la mano di Atena che ne raccolse il cuore ancora palpitane tra le ceneri, affinché divenisse la rappresentazione divina del Tutto. Dioniso, come Osiride, che attraverso questa morte divina fu il centro della ritualità degli Orfici. Mentre i Titani, antiche divinità, morirono folgorati da Zeus, rabbioso del delitto da essi commesso, e dalle loro ceneri sorgerà l’umanità.
La forza della cultura antica viene rappresentata in questo lavoro in tre momenti: Prologo - Phánes in progress -Epilogo.
La prima parte è dedicata alla preparazione del rito. La maschera annulla ogni identità esteriore quanto interiore e induce alla domanda iniziatica per eccellenza: chi sei?
La parte centrale è la relazione dell’identità neutra con gli elementi sopra riportati, incarna Phánes, Dioniso, l’essere divino che giace nelle nostre membra.
La terza parte è il lavaggio, come battesimo che nella rinascita ricostituisce la vita.
Nascita-morte-rinascita. Condizioni che più volte possono essere vissute, in quanto gli eventi del percorso terreno spesso si manifestano in questo rito Orfico. E la consapevolezza, ovvero la lucidità nel riconoscerli è al pari di un rito stesso.
Sono state scelte le parole di Rainer Maria Rilke, dalla Prima Elegia Duinese per accompagnare in modo più leggero il prologo. La narrativa minimale che accompagna Phánes in Progress è liberamente tratta da La via degli dei di Davide Susanetti. Nell’epilogo, la declamazione de Il canto della tenebra di Dino Campana è l’esaltazione dell’importanza della morte per una nuova rinascita: un Canto Orfico. Nelle parole di Rilke si dice che gli Angeli, spesso non sanno se vanno tra i vivi o tra i morti, mentre Campana sa che spiriti stanno a ascoltare.
Gli elementi dominanti quali vento, acqua, fuoco, terra compaiono nelle immagini video, come nella sonorizzazione: suggestione che conduce agli elementi creatori come distruttori e successivamente rigeneratori. Elementi che si manifestano, attraverso le immagini di un bosco abbattuto da Vaia nel 2018. Il rimando alla cultura greca classica è identificabile nelle sequenze ove compaiono i simboli che la descrivono.
La forza della cultura del nostro essere rappresentata in una performance costruita con video mappature corporee ed extracorporee, suoni progressivi di audace suggestione e parole estrapolate sia dai Canti Orfici Antichi che dai Canti Orfici di Dino Campana.
Un vento che scherza nella valle, come nel canto sopra citato, perché lo scherzo della Vita è generato dalla morte divina di Phánes, come altresì il vento stesso genera la morte sradicando foreste intere. Un atto crudele, di indicibile violenza, ma poetico nella rinascita della consapevolezza dell’essere, come nella rinascita della futura natura sotto gli alberi strappati alla terra. Un gesto attraverso la cui bianca immagine dell’elemento si affonda dentro il rito sacro della vita e della morte, elementi di un cerchio unico che sempre si ripetono senza data e senza tempo. Un Kósmos ordinato entro cui lo sguardo dei quatto occhi puntati su ogni direzione cardinale osserva lo sconfinato Lago di Mnemosine, per assorbirne quella memoria che dai tempi antichi ad oggi è, e sarà, il suscitare del ricordo delle origini e lo scaturir dal cuore l’unità del Cosmo.
Un progresso ove - la natura che conduce strati di rocce su strati – si sedimenta nel pregresso, e si propaga al futuro con le onde telluriche, l’acqua e il vento.
©Barbara Cappello