
Rive del cuore dai sogni battute
Questo fuoco desiderio che ti consuma
Viene a morire in risa increspate
L’acqua marina di una spugna
E le memorie le più ostinate
André Gaillard
Per eversione si intende distruzione, abbattimento, rovina. Ma nel caso delle opere di Chiara Coltro, l’Eversione Cromatica è ciò che esplode, per potenza del colore, ciò che volge sottosopra, ciò che rovescia, generando una breccia, ovvero lo squarcio per un percorso di conoscenza in cui l’osservatore transitata nella via della catabasi e trova quella forza e luce calda per aprire sé stesso.
Come Citerea, Chiara Coltro, fornisce con le sue opere la “Chiave dei Sogni” – titolo questo della poesia di cui il verso sopra di A. Gaillard -. Sogni che spesso rimangono bui senza quella prorompenza generata appunto da una Eversione Cromatica quale nucleo della sua arte.
Possiamo scorgere le nuvole, in un vorticoso cielo infiammato, ove il nero prepondera: un abito da indossare, quale vessillo inteso come la penna degli uccelli, per volare oltre ogni convenzione.
Possiamo tuffarci nel blu da cui lei proviene, per incontrare un magma arancione e farci bagnare di gioia, entusiasmo e coraggio. Nuotare sospesi nelle profondità abissali con il calore dell’ardimento.
Possiamo farci trafiggere dalla freccia scoccata, poiché l’Eversione Cromatica che ne scaturisce è quella linfa bollente di cui il corpo necessita.
E il desiderio può consumare coloro che restano nel buio onirico, per andare a morire su risa increspate di cui la memoria ne è la più ostinata.
Opere, le creazioni di Chiara Coltro, in cui la rimembranza è l’oggetto imperituro su cui la forza del colore scrive le sue missive.
Trento, lì 8 agosto 2021
Barbara Cappello