Estrapolare dall’immagine della carne altre forme, sia animali, vegetali, astratte o materiali è un suggerimento che il corpo preso in esame mi comunica. Ogni corpo è diverso da un altro: per sesso, per età, per vissuto, per provenienza e ognuno è unico ed irripetibile, ma all’interno di esso si svela una molteplicità di contenuti, i quali talvolta non hanno alcuna pertinenza tra essi.
Dunque mi domando se questo involucro a cui siamo abituati sia effettivamente tale e conservi quindi svariati passaggi di vite e di vita.
Spesso mi torna alla mente una frase di Milan Kundera, scritta nel libro “L’insostenibile leggerezza dell’essere”:
-Ma chi non pensa al proprio corpo, ne diventa più facilmente vittima-
Personalmente ritengo di fondamentale aiuto questa citazione, non solo per conoscere il corpo, bensì per farlo conosce anche all’altro, agli altri, perché, forse, più lo impariamo e più saremo in grado di rispettarlo e di rispettare, annullando le violenze dettate da una sorta di ignoranza.
©Barbara Cappello