MEDOYSA 2013 93 X 63 cm Foto analogiche ( scatti personali) su pannello legno. smalto acrilico tavola 31 - N. Shubin- Il pesce che è in Noi | Confrontare rane, pesci con un essere umano è una cosa, mentre confrontarlo con esseri quali anemoni e meduse, ovvero animali primordiali è tutto altro affare. Eppure la maggior parte degli animali, come l’uomo, hanno un asse corporeo definito dalla direzione in cui si muovono. Per noi la bocca è alla estremità opposta rispetto all’ano,e, per come pesci e insetti, sul “davanti”. Ma tornando alle forme viventi come meduse e anemoni di mare, possiamo considerare che hanno solo la bocca, che funge per ingerire ed espellere. Ebbene risulta vertiginoso, soprattutto ai biologi pensare di confrontare queste specie con altre viventi. Tuttavia secondo il parere di questi ultimi, data la forma degli anemoni, ovvero a tronco d’albero con un lungo fusto centrale e i tentacoli alle estremità, è possibile tracciare un asse immaginaria dalla bocca sino alla base, disegnando, pertanto, una longitudine. ( vedi tavola 31 - N. Shubin- Il pesce che è in Noi) Questa linea, se pur astratta viene cosidettamente chiamata : asse-orale-aborale. Dunque, seguendo questa “traccia immaginaria longitudinale, i biologi come Martindale, hanno scoperto che versioni primitive dei geni che formano le parti principali del nostro corpo, come l’asse longitudinale bocca-ano, sono di fatto presenti, come geni attivi, negli anemoni marini lungo l’asse orale-aborale. Ebbene, pensare di paragonare una forma marina come anemone di mare, oppure medusa al nostro corpo diviene un affare da indagatori dei geni, da ricercatori della biologia, ma declinarla in arte è una questione di pura estetica, come mi sono permessa di rappresentare. Quanto belle sono quelle meduse che volteggiano, in assenza di gravità marina, che con grazia danzante si spostano nello spazio? Medoysa! Barbara Cappello |
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Quando le linee grafiche evidenziate in un corpo espongono il disegno inequivocabile di quel pesce che continuo a ricercare nelle carni della bellezza di una giovane modella, amica, compagna nel tratto del tempo che ancora è in corso, e, quando il riflesso di tale innocenza geometrica evoca la calda quiete di un lago, il segreto di quel corpo affiora in superficie, come le forme di una stella specchiata nei cristalli liquidi di quelle stesse acque. Stellune, sei! Come il lago del caro Lagorai, terra natia della nonna mia. Terra di una catena montuosa così timidamente bella che fa caponare la pelle quando la si percorre. Stellune, sei una perla incastonata nella vita, come il lago è un prezioso dal valore inestimabile.
“ Sono stata concepita sulle rive del Lago delle Stellune”, mi confida, dopo aver visto l’opera. Non lo sapevo. Mi sono commossa. Ecco come un corpo mantiene la memoria di un segreto d’amore e lo svela attraverso l’innocenza di un tratto artistico. Dunque non solo la genetica evolutiva è scritta nelle linee dei nostri corpi, ma forse anche i tratti di avvenimenti, vite passate, segreti? Un mistero seducente che mai smetterò di osservare. Stellune 60 x 80 cm Foto analogica( scatto personale) su acetato, smalto acrilico su tela finemente preparata. Barbara Cappello
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June 2022
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