OCCHIATE Polittico composto da 4 pezzi 40 x 40 cm cad 2013 Fotografia digitale personalmente scattata, stampata su acetato, smalto acrilico su tela. | Una Occhiata qua. Una Occhiata là. Occhi nei pesci. Occhi in noi Nuotando pigramente sotto il pelo dell’acqua, munita di un paio di pinne ed una maschera da sub, sono solita intravvedere dei banchi più o meno numerosi di occhiate. Questi scintillati pesci striati, apparentemente imbranati e astigmatici, tutto sono tranne che lenti e poco svegli. Certo forse non hanno un carattere come il polpo, ma si divertono a farsi quasi raggiungere con le mani per poi sventagliarsi gli uni dagli altri e dileguarsi piuttosto lontano. Osservandoli bene hanno questo sguardo rotondo, sbarrato, ma che con una occhiata furtiva intravedono velocemente l’eventuale pericolo. Mi sono spesso domandata se il nome volgare a loro attribuito sia effettivamente un rimando a questo loro sguardo oppure alla loro forma che ricorda una occhiata sbalordita. A proposito di occhi, riprendendo il libro di Neil Shubin , “Il Pesce che è in Noi “possiamo leggere che l’occhio fotografico è una caratteristica comune in tutte le creature con il cranio, dai pesci ai mammiferi e come egli scrive “Possiamo considerare l’origine e l’evoluzione dei nostri occhi come organo completo, oppure quelle delle parti che li compongono – cellule e tessuti, e anche i geni che li controllano. Una volta identificate le molteplici stratificazioni nella nostra storia, ci rendiamo conto di essere semplicemente un mosaico di tessere incastrate insieme, e lo stesso discorso vale per qualsiasi altro essere vivente sul pianeta”. Ma questi occhi, questi pesci sono solamente posizionati come siamo soliti vederli, oppure una occhiata può intravedersi sino ad apparire tra le sinuose concavità di un corpo femminile specchiato con sé stesso? Basta dare una occhiata! Barbara Cappello |
0 Comments
Leave a Reply. |
AuthorBarbara Cappello Archives
June 2022
Categories |