Muri che vengo infranti da uomini di pietra, una metafora forte che mette in risalto la pietrificazione umana di fronte a dei mattoni veri, ma che tenta comunque di aprire una breccia verso il cielo della speranza. Una futura nascita che già racconta le difficoltà della nuova vita ad inserirsi in questa società, addolcita dalla raffinata speranza del luccichio delle murrine.
Un racconto, in queste opere, che deve parlare ad alta voce, senza timore di giudizio, perché narrare con l’arte è un impegno che Cassia sente vivo nell’anima propria. Perché la sua speranza è quella di giustizia, di comprensione e accoglienza, non di accettazione del diverso, per trovare la strada della realtà visibile.
©Barbara Cappello