Angelo Tonelli

Seguo da anni in amicizia e stima l’attività creativa di Barbara, il rigore e la passione con cui si dedica alla realizzazione delle sue opere raffinate e alla divulgazione di quelle degli altri, in veste di organizzatrice di eventi artistici.
Quel che colpisce di questa sua recentemente conclusa e adesso esibita opera è la messa a fuoco costante della relazione tra immagine e parola, l’associazione tra la prima, inscritta “fuori campo” e la tavola incisa dalle linee morfologiche del corpo, rigorosamente spersonalizzato nel volto e destrutturato da inquadrature prospettiche a carattere geometrico.
“Demetra e la Fondazione dei Misteri”, che peraltro utilizza la mia traduzione dell'”Inno a Demetra” omerico dedicato alla dea fondatrice dei Misteri, illustra un testo così meravigliosamente sacro attraverso la multiforme declinazione del corpo nudo, in ossequio e coerenza con la poetica che Barbara coltiva da molti lustri e che in questo caso si sposa con la visione della Grecia Classica, in cui il corpo è estetica nuda e le sculture sono simulacro incarnato del Mito.

Le inquadrature fotografiche del corpo nudo, ordite da grafie realizzate con il ricamo in filo d’oro, sono la traslitterazione icastica del testo tracciato a mano dall’autrice, e l’immagine si integra con il significato essenziale delle righe scritte in un tentativo di dare “vita umana” al testo chiave dei Misteri Eleusini.

Ma il Mistero non si svela con la nudità del corpo, perché il corpo custodisce sempre un suo mistero. E diventa mythos, racconto simbolico, consacrazione del vivente che rimanda a un Oltre accennato e mai concluso.

Ho chiesto a Barbara se si sentisse connessa a una corrente artistica in particolare, e mi ha risposto che forse la sua arte si può riconnettere all’arte grafica, e più specificamente una grafo-poetica visiva in cui l’immagine del corpo prepondera ed è in relazione con il ricamo, la parola scritta, e altri fattori, per comunicare messaggi di natura scientifica, letteraria, emozionale, estetica, mistica e concettuale. Che sia vicina all’espressività del movimento Fluxus?
Il corpo racchiude nei segreti delle sue linee concave e convesse e nelle sue strutture geometriche narrazioni multiple, differenti spesso dalla personalità che ospita, e svela passati di vite dimenticate, e tutto ciò che il ciclo evolutivo della vita ha inciso in esso.
Trasferito in parola-immagine il corpo si deletteralizza e rivela la misteriosa astrazione che abita la materia.

La sua nudità rasenta un dis-velamento (Alétheia! ) al cuore dei Misteri della Grande Madre, Demetra, che dei corpi è Signora.

Di loro vita, e loro morte apparente.