La natura dell’amore
Raccontare in poche righe la natura di vita di Roberto Bertoldi è un impegno a cui non posso sottrarmi. Sarebbe come mancare di rispetto ad un qualsiasi essere vivente, il quale ha subito le ire di un destino differente, innescando una serie di metamorfosi inaspettate.
Proviamo ad immaginare per un momento che Roberto sia stato dunque vittima di una specie di sortilegio provocato da una “divinità”. Come il giovane Tiresia, avvicinatosi per caso alla fonte Ippocrene, mentre Atena vi si bagnava aveva visto le sue nudità ed era stato accecato dalla dea, ma Zeus per risarcirlo gli accordò il dono della profezia.
Ecco quindi che senza l’uso degli occhi, Roberto diventa un chiaroveggente, nel senso esatto del lemma, ovvero, vede chiaro. A tal punto che usa la fotografia come occhio della sua mente. Immagina gli scatti che realizza, li trasmette attraverso il suo linguaggio all’obbiettivo della macchina fotografica, tastando prima la temperatura dell’aria, il clima, ascoltando suoni, rumori, voci, toccando il soggetto che sa di voler immortalare. Certo, è coadiuvato dal supporto di altre persone che con dedizione lo accompagnano in questo percorso artistico, ma la fotografia, lui, la vede dietro le sue palpebre buie, la sente sulla pelle del suo corpo, la fa palpitare nel suo cuore.
Pertanto il sortilegio che ha investito Roberto nel corso della vita, un sortilegio da egli stesso cercato, ma non colpevole di esserselo inflitto, perché la neuropatologia dell’autolesionismo è uno stato che non si va cercando, ce lo si ritrova, come Tiresia che per caso sorprese Atena senza veli alla fonte sorgiva, è una realtà che ora lo accompagna insieme ad una forma di autismo, ma che attraverso l’amore per la fotografia gli dà la veggenza, la capacità di vedere attraverso gli scatti fotografici.
Curiosa la vita. Curiosa a tal punto che mi fa abbattere la barriera della diversità altrui. Talmente curiosa che mi trova a denudare la forma fisica delle persone per arrivare alla loro essenza. Quella essenza che si chiama natura di essere, natura dell’amore. Si, perché anche se suona un poco strano, Roberto ha un naturale amore per una espressione artistica, come ce la può avere qualsiasi altro essere umano classificato normodotato. Ecco che qui le differenze scompaiono. Si dissolvono. Divengono diafane, insignificanti, come nell’amore, come nell’amare. E se Roberto, con questo suo amore per una disciplina artistica come la fotografia, esterna proprio l’amore, non ci resta che avvicinarsi alla sua natura e gioire per questa sua veggenza che ci racconta la natura dell’amore.
Roberto Bertoldi (in collaborazione con Simone Giuliani), nasce a Trento il 24 maggio 1986. Frequenta Anffas dal 2001. Da circa 2 anni è il protagonista del progetto FREELANCE, ideato da Elisa Marafon con la supervisione pedagogica della Drssa Annachiara Marangoni, che gli ha offerto l’occasione di coltivare la sua passione per la fotografia e la macchina fotografica.
Nel 2016 Roberto ha partecipato – nella sezione dedicata alle persone con disabilità – al 3° concorso Giulio Perticone “…scrivere con la luce”, organizzato dal Rotary Club Abruzzo e Molise; a Roberto è stato assegnato il primo posto.
©Barbara Cappello