Genitorialità

Madre, mi hai messa a conoscenza della Morte.
Padre, mi hai allattata tra la febbre della mastite.
Madre, hai oltrepassato l’oltre con l’eleganza di una cerbiatta sui tacchi a spillo.
Mentre, tu, Padre, cantavi l’Amore per lei.
Madre, mi ha confidato che la malattia si nutre di ciò che si ama e si odia al contempo.
Padre, mi dai notizia che senza Amore, la Morte è spietata.
Madre, mi leggevi Pascoli, mentre il tuo latte si calcificava nella febbre.
Padre, mi educasti alla tribù, perché i genitori sono molteplici, alimentandomi col latte di vacca.
Madre, mi insegnasti a mangiare Natura,
Mentre, tu, Padre, me ne insegnavi la simbiosi.
Madre, mi cantasti la vita del diverso.
Padre, mi invitasti alla tua tavola eterogenea.
Madre, fosti guerriera nella tua dipartita, urlando il diritto alla Morte.
Padre, la accompagnasti, nonostante il burocratico divorzio, nella poesia del suo passaggio.
Madre sei stata di tanti figli non naturali, come una guida nel buio di tante Anime.
Padre, sei il messaggero della resistenza Anarchica nel più spietato mondo della finzione.
Madre ti ho odiata per tanto ti Amo.
Padre ti ho odiato per tanto ti Amo.
Madre, mi hai resa consapevole del mio pensiero critico, tanto quanto, Padre mio, mia hai resa libera nel mio essere.
La mia speme risiede, ora, nel dare altresì Amore.
Barbara Cappello

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