CORPO SPAZIALE
Zolla ritorna cosmo, per ridare
alle stelle energie germinative
create qui dal pullulio solare
d’erbe e d’umanità: zolla come vive
nei cieli sovraumani
tessendovi il domaniArturo Onofri
Ánthrōpos ritorna al Cosmo quale zolla di terra, come testimonianza del passaggio nell’Universo in un tempo non quantificabile dalla clessidra di sabbia, bensì visibile dalla taccia lasciata da Kairós. Una traccia che nelle opere del Corpo Spaziale, definisco con il solco della macchina da cucire, con l’astrazione dei bianchi, con la materialità del corpo femminile.
Secondo l’astrofisica l’origine del corpo umano primaria risiede nelle stelle. Nel caso specifico nelle Supernove, ovvero quelle stelle molto più grosse del Sole che alla fine della loro vita esplodono e si sparpagliano nello spazio, in quanto tutti gli elementi, dall’idrogeno all’uranio sono stati fatti nelle reazioni nucleari che avvengono appunto nelle supernove. Figli delle stelle, frammenti di stelle, la maggior parte degli elementi che costituiscono questo meraviglioso corpo umano sono “polvere di stelle”.
Queste le caratteristiche che in Ánthrōpos si mescolano e distinguono, che si incarnano e discarnano nel gioco della vita e della morte, nel vivere individuale, in quello sociale, che sta anche in relazione con il nostro pianeta.
E il Cosmo richiama a sé tutti questi elementi, se così possiamo definirli, in quei cieli sovraumani di Onofri, per tesservi il domani. Una relazione stretta, senza tempo, che venne raccontata alla radice della nostra cultura, che si ripete nei cicli storici, che ritornerà in futuro. Formule elementali che si ripropongono, ma a cui potremmo cambiare destinazione d’uso per una modifica al domani afferrando quell’attimo che Kairós ci offre al suo passaggio.
Raccontarlo attraverso corpi femminili è un dovere, per mettere in risalto bellezza, qualità, brutalità, vitalità, debolezze, erotismo, cattività, libertà, creatività, distruzione di cui siamo composti, di cui andiamo fieri, di cui possiamo smussare gli errori. E, soprattutto per ricordarci che siamo un tutto con il Tutto, senza distinzione di genere, appartenenza e cultura, semplicemente figli delle stelle, capaci di ridare a questi nostri antichi genitori le energie rigenerative.
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PIOGGIA METEORITICA
Sciame di frammenti celesti, lasciati da una stella cometa che generano una scia luminosa, Quadrantidi con una areola violacea, come le Erinni, figlie del sangue di Urano, forze
primitive, che non riconoscono l’autorità degli dei, anarchiche, dissidenti, disobbedienti, l’altra faccia dell’umanità, la trasgressione che talvolta capovolge il potere tiranno e talaltra fa compiere crimini.
Ph su carta cotone composizione patchwork di carta cotone cuciture a macchina pastelli ad olio, resina acrilica- su tela. -
ECLISSE
Luna timida che si cela nell’ombra del Sole, come Artemide, cacciatrice, si nasconde appena, ma la sua natura prorompe nella sua virginea apparizione. Selenica, pura. Tremenda, ciclica, spietata con le prede, affabile con i suoi simili, carezzevole con
l’amore.
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TEMPESTA SOLARE
Essere di luce, senza tempo, magnetismo prorompente, energia generativa, come Demetra è la spiga d’Oro è la messe rigogliosa
che garantisce il florido raccolto, che sfama gli uomini, che si mostra con quel suo calore erotico maturo, caldo, estivo, bruciante.
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SUPERNOVA
Le reazioni nucleari la fanno esplodere in vari frammenti che compongono altri corpi. Come Persefone si annienta nelle tenebre dell’Ade per ritornare a dare nuova vita sulla Terra con
l’albeggiare della primavera. Ama la morte, come ama la vita, è il ciclo del perpetuo ritorno. Del dicibile, dell’indicibile.
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